Anche questa volta voglio raccontarvi una storia.
In Egitto, immersi in un paesaggio naturale mozzafiato ma lontano dalle sponde del Nilo, sorgevano due piccoli villaggi di agricoltori e allevatori. I villaggi, i quali per retaggio culturale erano in continua battaglia tra loro, nascevano in una porzione di terra dove il clima era molto piovoso e ciò garantiva un habitat perfetto per le loro attività. Negli ultimi cento anni, infatti, il clima era stato favorevole, fino a quando nel primo trimestre di quell’anno la pioggia tardava ad arrivare. Mentre la siccità si fece sempre più forte, l’angoscia e l’incertezza si diffusero velocemente tra la popolazione.
In questa situazione di caos, due giovani sognatori appartenenti ai due villaggi si fecero avanti per risolvere il problema. Farid e Jal, i loro nomi, erano due ragazzi intelligenti ed instancabili lavoratori. Volevano, da sempre, dimostrare il loro valore. Tutto quello che serviva loro era un’opportunità e quell’opportunità ora aveva un nome: siccità.
Entrambi sapevano che l’unico modo per risolvere il problema era approvvigionarsi da un lago a qualche chilometro di distanza. Ma nonostante ciò, il loro approccio e il loro metodo fu differente.
Farid, si precipitò subito a comprare due secchi di acciaio zincato e cominciò a trasportare l’acqua dal lago al villaggio percorrendo diversi chilometri al giorno, dalla mattina alla sera. Si alzava tutte le mattine prima degli altri per garantire la quantità idrica sufficiente. Ad ogni viaggio travasava il liquido in una grande cisterna, da lui stesso costruita; era un lavoro duro, ma Farid in questo modo stava guadagnando parecchio. Gli anziani del suo villaggio erano felici e soddisfatti del suo operato e la popolazione era tranquilla.
Jal, invece, non si vedeva da mesi e la sua popolazione era abbattuta e scoraggiata. Al posto di Farid, però, Jal in quei giorni di assenza aveva studiato il territorio, aveva implementato una strategia per ottimizzare i tempi, aveva trovato alcuni investitori trai più ricchi del villaggio ed assunto i migliori operai. Nell’arco di un anno costruì un enorme acquedotto di acciaio che collegava il villaggio al lago.
La popolazione del villaggio di Jal era entusiasta mentre, nei mesi successivi, Farid dovette interrompere più volte il suo servizio perché accusò la stanchezza. Cosicché gli anziani del suo villaggio, preoccupati per il futuro, firmarono un accordo con il villaggio rivale per la fornitura idrica. L’ostilità trai due villaggi era finita, Jal divenne l’uomo più importante e ricco della zona e la siccità non avrebbe rappresentato più un problema.
In un periodo come quello che stiamo vivendo, questa breve storia ci dà molteplici insegnamenti. Ovviamente, qui elencherò quali sono quelli che, a mio modesto parere, possono essere utili a tei, imprenditore o consulente immobiliare.
Ti lascio con le parole di Brunello Cucinelli in una lettera indirizzata ai suoi collaboratori lo scorso 17 Marzo dal titolo “A primavera tornerà la vita, come le rondini”.
“Nella sofferenza di oggi vi è anche il bene della reazione morale che ci renderà migliori, e può darsi che domani, quando il ricordo scivolerà via insieme alla sofferenza, ripensando a questi giorni, rifletteremo, con Aristotele, che anche le calamità hanno un’anima e possono divenire maestre di vita saggia.”
Abbi fede e ricorda che il futuro dipende solo e soltanto da te. Tu sei il solo responsabile.
La casa dei tuoi sogni è dietro l’angolo.