La sensibilità ecologica verso l'abitare è condizionata dal luogo, dalla propria cultura, dalle molte complessità nel rendere "green" edifici storici e quartieri popolari dove il cemento è sfuggito di mano negli anni del boom edilizio. Tuttavia il progresso e l'innovazione non mettono radici nella rassegnazione. Guardarsi intorno ed osservare cosa sta cambiando può aiutarti a intraprendere strade nuove.
Forse sai già che dal 1°gennaio 2021 tutti gli edifici nuovi o demoliti e ricostruiti devono rispettare il requisito NZEB (Nearly Zero Energy Building) cioè devono avere un fabbisogno energetico prossimo allo zero, sia in estate che in inverno. Per ottenere questo risultato è necessario da un lato minimizzare i consumi e la dispersione di energia, dall’altro soddisfarne la domanda con il ricorso a fonti rinnovabili.
Per ottenere questi risultati la progettazione di un immobile in classe A o NZEB deve tenere conto di molti fattori, compreso il posizionamento fisico dello stesso, l’esposizione alle diverse condizioni metereologiche e l’utilizzo di materiali idonei e tecnologie avanzate, nel rispetto della sostenibilità ambientale. La bioedilizia è un modo di ottenere questi risultati, secondo alcune linee guida che devono essere rispettate in fase di progettazione.
Vediamo quali sono i principi fondamentali della bioedilizia:
Dopo aver letto sopra viene spontaneo pensare che una casa in bioedilizia realizzata secondo criteri NZEB sia troppo costosa.. In realtà, salvo tutte le variazioni contingenti (ad iniziare dal valore del terreno edificabile), la forbice di prezzo per la costruzione va da 1.100 a 1.800 €/mq per immobili in prefabbricato, a circa 2.000 €/mq in caso di personalizzazioni. Come vedi si tratta di valori in linea con quelli di mercato dell’edilizia tradizionale.
Si tratta di un buon investimento? Al netto della migliore qualità di vita, ottieni una consistente riduzione delle spese di gestione e per il fabbisogno energetico in conseguenza delle caratteristiche intrinseche di questi alloggi, essendo autosufficienti.
Inoltre, vista l’attenzione sempre maggiore dei governi alla tutela ambientale, una bioarchitettura già in linea con queste direttive non rischia deprezzamento per obsolescenza e può costituire un buon investimento per il futuro.
Il mercato dell’edilizia ecocompatibile sta prendendo sempre più piede. Praticamente in ogni regione è possibile trovare imprese tradizionali e innovative che si danno da fare in questo settore. Infatti una delle caratteristiche è il legame con il territorio ed il riuso delle risorse naturali locali. Non è difficile trovare imprese ma, vista la novità, è difficile sapere quante di esse siano già all’altezza di tali standard.
Si possono fare interventi di ristrutturazione con tecniche bioedili per godere del superbonus 110%?
Tecniche e materiali naturali utilizzati nel segmento non sono incompatibili con il costruito in edilizia tradizionale. Nulla esclude interventi in bioedilizia per ridurre l’impatto ambientale del preesistente.
Per esempio, la realizzazione di un cappotto termico in fibre naturali e calce è un intervento che consente di accedere al contributo governativo.
Non se ne parla ancora molto, ma gli ecoimmobili presto saranno al centro dell'attenzione, anche per l’obbligo legislativo.
Perché non essere il primo consulente a contattare qualche impresa del settore ed approfondire la tua cultura sulla bioedilizia?
Magari non costruirai case, ma sarai pronto a rispondere a quei clienti con "l'anima green" ed il tuo brand sarà associato all’ecosostenibilità abitativa. Ti pare fantascienza?
La casa dei tuoi sogni è dietro l’angolo.