Nonostante il valore delle case di nuova costruzione sia cresciuto nel secondo trimestre del 2018 del 1,7%, anche le abitazioni esistenti sembrano essere ancora molto richieste nel mercato immobiliare. Secondo Scenari immobiliari, nel 2017 sono state ristrutturate ben 700 mila abitazioni e il 23,2% delle compravendite riguardava immobili che poi sono stati rimessi a nuovo.
Molti decidono di investire per migliorare la propria casa sia per motivi di necessità, visto che la gran parte del patrimonio immobiliare italiano è obsoleto, sia per aumentare il valore di mercato che l’immobile andrebbe ad acquisire una volta rinnovato, aumentando di conseguenza anche il comfort abitativo.
Complice anche il governo che ha deciso di prorogare le detrazioni fiscali per i lavori in casa, il bonus ristrutturazioni, il bonus mobili e l'ecobonus fino al 31 dicembre 2021.
L’orizzonte temporale si è allungato e potrai finalmente rifare il tetto, riparare gli infissi e i serramenti, rivalutare l’efficienza degli impianti elettrici e del gas, pianificando gli interventi per i prossimi tre anni.
Sappiamo bene, tuttavia, che i lavori di ristrutturazione costano parecchio: oggi l’importo medio degli interventi più comuni si stima sia intorno ai 15.900 Euro e molto spesso, per chi ha appena acquistato un’abitazione o per chi sta già pagando un mutuo, diventa davvero difficile rispondere a queste esigenze economiche, non avendo a disposizione la liquidità necessaria.
C’è sempre una soluzione: prestito e mutuo sono due possibili modalità per richiedere il denaro necessario, ma quando conviene scegliere l’una o l’altra tipologia di finanziamento e come evitare di pagare più del dovuto?
Ormai quasi tutti gli istituti bancari concedono finanziamenti per ristrutturare casa, potrai rivolgerti a loro se hai necessità di un importo superiore a 30.000 Euro; forse ti risulterà una scelta poco appetibile se non hai bisogno di fare lavori molto costosi.
È altrettanto vero che scegliendo un mutuo troverai tassi di interesse più vantaggiosi rispetto ad un prestito: considera che il tasso di interesse di un prestito si aggira normalmente intorno al 5% mentre il tasso di interesse medio di un mutuo a tasso fisso è il 2,20% e a tasso variabile è l’1,50%.
Vale la pena farci una riflessione?
Un altro dato: esattamente come accade per le richieste di mutuo, per la ristrutturazione si possono ottenere cifre fino all’80% del valore dell’immobile. Attenzione però: molte banche non fanno riferimento al valore attuale, ma considerano quello dell’immobile dopo la ristrutturazione. Pensa, potresti riuscire ad ottenere un finanziamento superiore al 100% del valore attuale della tua casa! Interessante vero?
Aggiungiamo che spesso i tassi di interesse delle banche sono particolarmente vantaggiosi,a volte addirittura inferiori a quelli proposti per l’acquisto della casa.
Veniamo ora alla durata: questa variabile è da valutare con attenzione in quanto se chiedi un mutuo ristrutturazione in banca è bene che tu sappia che è molto raro ottenerlo per meno di 10 anni, tempistica che invece è la durata massima per il rimborso di un prestito.
Se per i prestiti i costi che dovrai sostenere si riducono generalmente a spese di istruttoria, di incasso e gestione rata e poche altre voci, per i mutui ristrutturazione, invece, dovrai fare i conti con qualche costo in più.
Dobbiamo considerare il perito e l’atto che il notaio dovrà redigere per finalizzare il mutuo e aggiungere i costi relativi all’assicurazione scoppio e incendio, obbligatoria per l’ottenimento di un mutuo ristrutturazione.
Optando per il prestito andrai incontro sia a costi amministrativi molto più brevi sia a minore burocrazia che portano anche altri benefici procedurali, come la velocità nella concessione del prestito: una volta espletata la pratica di istruttoria potrai ottenere la liquidità concordata tra le 24 ore e i 15 giorni, dimenticandoti dei 60 giorni canonici necessari per l’erogazione di un mutuo.
Ecco che il prestito, quindi, diventa la scelta migliore se hai bisogno di cifre non molto alte e di iniziare in fretta i lavori di ristrutturazione.
Se stai pensando di scegliere il prestito per sopperire alla liquidità necessaria per una ristrutturazione, sappi che non sei l’unico: nel Settembre 2018 il 34% dei prestiti è destinato all’abitazione.
Più in particolare, il 24% per una ristrutturazione, il 7% per l’arredo e il 3% per l’acquisto con un importo medio richiesto che oscilla tra 11.900 Euro e gli 11.060 Euro.
Qui l’importo è chiaramente un terzo del minimo concesso dagli istituti bancari.
Attraverso una ricerca approfondita potrai navigare tra le proposte più disparate, tieni in considerazione più variabili possibili, per evitare di pagare più del dovuto: da una parte puoi godere dei vantaggi del mutuo legati ai tassi d’interesse nettamente più bassi e la possibilità di richiedere importi anche molto alti a copertura di interventi di ristrutturazione cospicui; dall’altro lato trovi i prestiti, con procedure burocratiche snelle, erogazioni pressoché immediate e un risparmio sulle spese iniziali relative alle perizie e all’atto notarile.
Nota bene: riguardo a queste ultime spese citate, l’esborso finale sarà sempre inferiore rispetto alla soluzione prestito, grazie ai tassi di mercato che permettono di ottenere liquidità a un tasso minore.
Qualora tu scegliessi la soluzione mutuo ricorda di portare con te la documentazione necessaria al momento della dichiarazione 730: gli interessi passivi corrisposti sul mutuo si possono portare in detrazione Irpef fino al 19% (se parliamo di prima casa).
A te la scelta!
La casa dei tuoi sogni è dietro l’angolo.