Credito

Remarketing (o repossess): la seconda vita del credito immobiliare non performing

Articolo di La Redazione 12 dicembre 2018
Valorizzare gli immobili: la nuova frontiera dei creditori per la ripresa del settore
L’identikit: la nascita di un’opportunità

Oggigiorno si sente spesso parlare di Remarketing immobiliare e addirittura c’è chi pensa sia il futuro del mercato. Posto che sia vero, è necessario andare per gradi, iniziando dalle sue origini

Dalla sua carta d’identità scopriamo che è nato con la crisi globale del 2008 che, come ben sapete, ha avuto effetti negativi anche nel settore immobiliare.
In sala parto erano presenti:

  1. il calo della domanda e dei valori degli asset non residenziali (parliamo di immobili d'impresa);
  2. l’aumento dell’offerta di distressed asset;
  3. una stretta del credito fondiario.

Insomma, una nascita che è passata alla storia!

Cos’è il remarketing?

Mamma Banca e Papà Società di Leasing lo hanno definito come la riappropriazione di uno o più immobili ritirati a causa dell’insolvenza del debitore e la sua/loro successiva messa in vendita.

Come viene attuato? Nel momento in cui l’immobile rientra nelle mani del “genitore”, quest’ultimo attua un’indagine peritale essenziale per individuare situazioni pregiudizievoli per la libera commercializzazione, chiamata Due Diligence Tecnica.

La Due Diligence è indispensabile perché accade sempre più di frequente che l’immobile sia stato modificato dall’ex utilizzatore e pertanto il suo stato potrebbe non essere conforme alle normative attuali.

Le fasi della messa in vendita

Completato il processo di recupero e la verifica di conformità, il bene può essere commercializzato. In che modo?

  1. Visita congiunta con  un professionista che si relazioni  con l’ufficio tecnico del Comune di competenza per verificare l’immobile sul piano della conformità urbanistica;
  2. Produzione di una realistica valutazione immobiliare;
  3. Messa in vendita dell’immobile attraverso strategie di marketing dedicate;
  4. Gestione della proposta d’acquisto nei confronti della società proprietaria;
  5. Preliminare: le richieste d’acquisto che hanno ricevuto l’approvazione del Consiglio di Amministrazione si trasformano in compromessi per la cessione definitiva;
  6. Rogito notarile.

Spesso le società che detengono questo pacchetto di immobili forniscono all’intermediario immobiliare modelli prestabiliti sia per la sottoscrizione di una manifestazione di interesse che per il contratto preliminare di vendita.

Essere sul binario giusto

Per il remarketing è indispensabile l'operato di un intermediario che sia in grado di comprendere le esigenze della Banca , capace di gestire ogni criticità tecnica (abusi edilizi, difformità catastali e/o urbanistiche), orientato all'analisi  commerciale ed economica del cliente acquirente.

Il ruolo del professionista immobiliare nell’ambito del remarketing immobiliare è determinante. Deve confrontarsi continuamente con la proprietà per comunicare l’andamento della vendita (attraverso report periodici) e con i potenziali clienti acquirenti anche per proporre degli interventi di valorizzazione, in modo da rendere l’immobile più appetibile. Gli interventi che possono essere proposti sono di vario tipo, ossia estetico-strutturale, di impatto energetico (come impianti fotovoltaici) o un cambio di destinazione se l’immobile non è nel suo High and Best Use (il migliore uso possibile).

Ritornando all’inizio dell’articolo: Il remarketing immobiliare si può considerare il futuro? La risposta è affermativa, soprattutto nell’ottica della valorizzazione di questi immobili in quanto può rappresentare una grande potenzialità di recupero e ripartenza del mercato immobiliare.

La Redazione