Negli ultimi anni, il modus operandi degli istituti di credito tradizionali è stato disinvestire e vendere. È una tendenza incessante che riguarda principalmente immobili di lusso, asset ereditati in passato, ex filiali di casse di risparmio e semplice edilizia abitativa ancora in bilancio a causa di mutui ipotecari concessi a clienti diventati morosi.
È bene ricordare che nonostante la crisi dell’ultimo decennio, il mercato immobiliare costituisce tra il 15% e il 20% del PIL nazionale. In particolare, i settori delle costruzioni e delle attività immobiliari rappresentano il 19,1% mentre i servizi immobiliari hanno un peso sul PIL pari all'11,8%, per un fatturato di 37 miliardi di euro.
Il rapporto tra le banche e le società immobiliari sta diventando sempre più stretto e necessario soprattutto in vista delle ambiziose esigenze del mercato attuale. Sono 3 gli aspetti più importanti che legano attualmente il mondo bancario a quello immobiliare, ossia i crediti deteriorati, l’erogazione dei mutui e la gestione dei patrimoni immobiliari in riferimento al Private Banking.
Ma andiamo per punti:
Fino ad ora ho parlato dei motivi di legame tra i due mondi, bancario e immobiliare, mettendo sempre in primo piano il cliente. Ma in realtà le banche cosa si aspettano dal consulente immobiliare e da questo tipo di collaborazione?
L’obiettivo è quello di favorire la ripresa e dare un canale utile alle banche per sbloccare l’invenduto, evitare i contenziosi e offrire maggiori servizi alla persona. Tutto questo tenendo sempre in considerazione una filosofia operativa win-win in grado di generare e incrementare ulteriormente il reciproco business.
La casa dei tuoi sogni è dietro l’angolo.