Vendita
Cascina/Casale
Contrada Guaguino
Alberobello, BA
600mq, 8 locali

Codice di riferimento: 36681007-123 1.950.000€
6 Camere da letto
Classe energetica ND - Non Disponibile
2 Bagni
Viaggio nella Bellezza, le pietre raccontano: Masseria Trappeto.



Riepilogo superfici

Masseria mq 500

Terreno agricolo mq 350.000



Gli storici ritengono che il fenomeno "masseria" nella zona della Murgia dei Trulli risalga all'epoca della conquista longobarda. Questi ultimi, assieme alle comunità monastiche favorirono l'aggregazione dei pastori e migliorarono la produzione agricola con l'istituzione della rotazione triennale delle colture.

Così la Puglia è storiografia architettonica. E' storia fatta di documenti e di ricerche che profumano di terra, di feudo, di imperi produttivi. Tutto questo marasma di carte e di vite è inscritto nei muri delle masserie, nella pietra calcarea: una edilizia rurale unica al mondo. Il presidio puntuale della terra ha assicurato la migliore cura e amministrazione di estesi latifondi dove la vita era scandita secondo i ritmi delle stagioni e della sua coltivazione nel grembo di una antica tradizione. Possiamo considerare le masserie l'emblema stesso della civiltá contadina pugliese.



La storia di questo fabbricato è molto affascinate, e siamo fortunati di poterlo ammirare oggi come cristallizzato, identico all'epoca della sua edificazione senza aggiunte o superfettazioni.

E' situato in agro di Alberobello alla contrada Guaguino.

La storia di questa proprietà è legata alla Repubblica di Venezia, alla Serenissima e alla più grande ed estesa Masseria Cavallerizza. La cavallerizza è il toponimo usato per un luogo attrezzato destinato all'insegnamento o all'esercizio della monta a cavallo.



Il fondo di Masseria Cavallerizza era immenso, ammontava ad un'area di 1750 ettari. Fu di proprietà della Serenissima Repubblica di Venezia tra il 1495 e il 1530, successivamente fu acquistato dal Demanio di Monopoli nel 1566. Questo assetto fu conservato sino al 1800 quando Giuseppe Bonaparte proclamò le leggi eversive della feudalità e, successivamente , quando Gioacchino Murat, abolì la servitù delle terre dandole in enfiteusi perpetua all'agricoltura. Egli vietò i grandi acquisti di terra, per stimolare la creazione di una nuova classe di proprietari proveniente dai contadini: alleviò la miseria delle campagne, accrebbe la ricchezza del paese, migliorò le finanze dello Stato e affrancò l'Italia Meridionale dai sistemi feudali che l'opprimevano. Così i Massari si tramutarono in padroni, i pascoli diventarono privati e furono cinti da muri a secco.



La Masseria Trappeto fu fondata nel 1873 Filippo Rotolo di Alberobello. La sua famiglia aveva acquistato un'ampia parte del fondo di Cavallerizza nel 1840. Questa è la storia di persone normali che fanno cose eccezionali. Perché la famiglia Rotolo ha tenuto in vita silenziosamente e faticosamente questa dimora carica di storia, proteggendole con il lavoro dal passaggio del tempo e dall'oblio.



Il tenimento sorgeva sul costone che si affaccia sulla piana superba e fertile del Canale di Pilo, estesa tra i territori di Fasano, Alberobello, Monopoli e Putignano. La sua forma è di un grande canale scavato dalla natura tra due cordigliere parallele di colline boscose.

Le colline sono coltivate sopratutto a vigneto sino a mezza costa, poi la zona boscosa si infittisce creando veri e propri boschi. La natura del suo terreno vegetale, marnoso, ferroso, argillifero, in gran parte di natura alluvionale lo rendono uno dei luoghi più fertile della Puglia. E' più fruttifero del Tavoliere di Foggia perché posizionato su di un altopiano e gode di una temperatura fresca e ventilata.



È esposta a mezzogiorno, in amena posizione a dominare il territorio che da ponente a levante si estende a perdita d'occhio in un mare ondeggiante di messi verdi in primavera e gialle come l'oro d'estate.

L'edificio diviene così un elemento di qualificazione funzionale e formale di questo paesaggio. Il fabbricato dalle forme geometriche ha la copertura foderate di chiancarelle nella tipica forma del pignon. Non dobbiamo dimenticare che questa valle è stata la culla archeologia del trullo.

Ha forme lineari e massicce, con una architettura imponente, ed una sagoma compatta racchiusa tra cielo e terreno atta a sopportare i venti e il passaggio del tempo. Trulli sono stati affiancati al fabbricato principale o forse erano già presenti prima della costruzione. Infatti la cantina che sorge al piano interrato era con molta probabilità una neviera.



Le mura imponenti dalle forme austere e severe furono costruite con le tecniche tipiche del luogo. I conci di pietra allineati "a correre" (la stessa tecnica usata per i mattoncini Lego) hanno realizzato murature che si innalzavano fiere e che si raccordavano al cielo con maestose volte a stella. Questo lessico artigianale schietto e pulito, non è solo una abitazione, ma coordina, in una unità più complessa la residenza, il lavoro e la vita associativa. In questi spazi si organizzava, immagazzinava e commerciava la produzione agricola oltre a proteggere ed allevare il bestiame.



Al piano terra del fabbricato sono distribuiti i locali per il lavoro, la stagionatura dei formaggi, i ricoveri per gli attrezzi e la carrozza, il frantoio: sono tutti voltati a botte. Il volume più importante è il frantoio che conserva ancora una macina di ferro alimentata da pompa idraulica impiantata in sostituzione di quella con forza motrice animale. Anche le presse sono state sostituite con quelle di ghisa.

Una comoda scala realizzata nello spessore delle murature conduce al piano nobile, costituito da ampi vani voltati a stella con grandi aperture sulle colline circostanti.

Un piccolo terrazzo al primo piano interrompe la tessitura compatta degli ambienti aprendosi verso il panorama. Anche dalle ampie finestre la vista spazia lontano, con viste di virgiliana bellezza nell'immenso anfiteatro della vallata e delle colline circostanti dove si alternano le tinte brune dei terreni arati con quelle vivaci di quelli seminati, le scure dei boschi e quelle pallide degli oliveti, le macchie bianche delle masserie e dei crocchi di trulli: sullo sfondo il cielo color zaffiro. L'aria è balsamica, ristoratrice, regno del silenzio e della pace agreste.



Un grande fragno campeggia al centro del piazzale. Osserva il panorama da lungo tempo, centinai di anni sicuramente. Ha portamento maestoso ed elegante, una chioma globosa e irregolare, radica li da molto tempo prima della edificazione del fabbricato. C'è lo raccontano le sue notevoli dimensioni: per la sua crescita lenta non veniva scelta come pianta ornamentale, è un superstite della mattanza fatta ai nostri boschi dai veneziani nei secoli scorsi.

E' una delle 10 specie di quercia che questo territorio protegge, e che rende il paesaggio pugliese unico.



Intorno al fabbricato ampi volumi dedicati all'allevamento dei cavalli e degli ovini con un aggregato di stalle, rimesse e fienili.



Dopo aver assolto per circa 2 secoli alla funzione di fabbricato rurale, questo straordinario fabbricato è pronto per essere ristrutturato e destinato ad una funzione turistica.

Perché negarlo: quello della masseria pugliese è un tema di moda, e l'utilizzo turistico ha consentito di strappare dall'oblio un patrimonio di straordinaria bellezza.

Gli ambienti produttivi della masseria oltre ai fabbricati residenziali vengono restaurati con cura per far riscoprire la cultura e la tradizione rurale ai visitatori piú attenti. Sono pietre capaci di parlarci una lingua del passato che oggi si coniuga a quella del viaggio di conoscenza.

La rusticitá diviene cosí un valore aggiunto e il viaggiatore scopre il fascino di questi manieri crocevia tra la storia di famiglie contadine, i nobili e la Storia.

Classe energetica

A4
A3
A2
A1
B
C
D
E
F
G
ND - Non Disponibile
  • Efficienza energetica invernale:
  • Efficienza energetica estiva:
  • Efficienza energetica globale:
  • Edificio a energia quasi zero

La classe di Rendimento Energetico è un indice delle performance termiche che indica i livelli di riscaldamento e raffrescamento richiesti in inverno ed in estate. Gli immobili di classe A o B garantiscono maggior comfort e sono i più efficienti in termini di consumi di energia.

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