Abbiamo l’abitudine di classificare tutto, dare delle connotazioni temporali ci permette di ricordare con più facilità un certo periodo storico, una serie di avvenimenti ed i cambiamenti che le diverse generazioni hanno introdotto nella vita di tutti i giorni.
Spesso ci si imbatte sui social network in fotografie di prodotti, sigle di cartoni animati e capi di abbigliamento che sono stati il simbolo di una generazione con la classica dicitura “se te lo ricordi sei del…”.
Facciamo una prova insieme: se ti dico “Figli dei fiori” sono certa che stai pensando alla cultura hippie (o hippy). Se ti dico Yuppie, stai pensando ai giovani uomini d’affari americani, quelli che nei film lavoravano in Borsa.
E se ti parlo di generazione Y anche detta dei MILLENNIALS?
È proprio di loro che oggi ti voglio parlare, delle loro abitudini, dei loro desideri e delle loro possibilità.
Ma facciamo un passo indietro, partiamo dal capire in quale fascia d’età dobbiamo inserire i Millennials.
I primi a usare questo termine furono Neil Howe e William Strauss, due storici che etichettarono con questa parola i nati dal 1982 al 2004. Ma fu nel 2015 che, a seguito di un censimento americano, la fascia d’età dei Millennials è stata ristretta dal 1982 al 2000.
A mettere però il punto sulla diatriba fissando la forchetta tra 1981 e 1996 è stata il Pew Research Center (Centro di ricerca Pew) centro ricerca con sede a Washington, che conduce sondaggi tra l'opinione pubblica, ricerche demografiche, analisi sul contenuto dei media, e altre ricerche nel campo delle scienze sociali empiriche.
Oggi la parola MILLENNIALS è sulla bocca di tutti, nascono ricerche per conoscerli, sono diventati un target di riferimento, sono i protagonisti delle campagne pubblicitarie più in voga… perchè se un prodotto piace ai Millennials stai certo che venderà.
Ma sappiamo davvero chi sono i Millennials e quali sono le loro abitudini? Scopriamole insieme.
Se un tempo diventare grandi e autonomi voleva anche dire essere automuniti. Ora invece la patente non è più tra le priorità dei diciottenni.
Secondo alcuni dati divulgati da Ania - Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici - il tasso di motorizzazione degli italiani tra i 18 e i 45 anni è passato dal 53% del 2005 al 37% del 2016.
Ma allora come si muovono oggi i Millennials? Lo fanno attraverso quella che è chiamata sharing mobility, sono infatti tra i principali fruitori dei servizi di car sharing, bike sharing, scooter sharing, carpooling e bus sharing.
Ebbene si, anche la vacanza per i Millennials ha assunto un nuovo significato. Se prima si organizzava una vacanza pensando a ciò che si avrebbe visitato, agli aspetti culturali e alle bellezze paesaggistiche.
Ma come fanno i Millennials ad organizzare i propri viaggi? Secondo Forbes, i giovani viaggiatori si affidano ai social media non solo per condividere i propri ricordi con gli amici ma anche per scegliere la destinazione dove organizzare una visita. Il 15% per cento dei Millennials ha riferito di essere stato fortemente influenzato dai post di Facebook e il 13% da Instagram.
Non avendo grandi finanze da cui attingere, scelgono destinazioni meno mainstream; pianificando per tempo i loro itinerari e confrontando prezzi e andando così a caccia dell’offerta più conveniente che si trova online.
I Millennials rappresentano una categoria di consumatori molto informata in ambito food. Attenti alla qualità dei prodotti, così come alla sostenibilità dei processi produttivi, secondo l’indagine (Seeds & Chips, 2017), l’80% dei Millennials vuole conoscere la provenienza e la tracciabilità del cibo che mangiano. Un quinto dei Millennials italiani, inoltre, compra esclusivamente prodotti biologici, con preferenza verso il km zero e con particolare attenzione ad evitare OGM e glutine (LegaCoop).
Se è vero che ormai la pausa pranzo per i Millennials è ‘on the go’, è anche vero che quando organizzano un “pasto memorabile” creano un mis en place 2.0 dove lo smartphone non può mancare. E così i loro piatti, gli allestimenti e i cibi diventano i protagonisti del web e dei social. Instagram in primis, ma anche Facebook e Twitter, si arricchiscono sempre di più di contenuti attinenti al food.
Abbiamo visto come si muovono, cosa mangiano e come viaggiano, ma una domanda nasce spontanea.
Cosa vogliono quando devono scegliere una casa?
Abbiamo analizzato il mercato ed è emerso, sorprendentemente, che il 33.7% delle richieste d’acquisto di un immobile arriva proprio dai Millennials.
Più della metà è donna e cerca case di medie dimensioni, insomma non si accontenta del monolocale. La nostra Millennials cerca solitamente un trilocale da acquistare. Per comprarselo, però, nel 70% dei casi deve avvalersi di un mutuo che andrà a coprire circa l’80% del budget richiesto per il suo investimento immobiliare
Ma la nostra donna Millennials ha un asso nella manica, la sua famiglia che l’aiuterà in questo importante progetto.
Abbiamo detto che la nostra acquirente tipo cerca un trilocale, ma essendo molto esigente ed anche informata lo vuole ristrutturato e ben posizionato, soprattutto rispetto ai mezzi di trasporto e ai servizi, perchè si sa, il tacco 12 non ci permette di correre in giro per la città come farebbe Usain Bolt.
E allora caro Millennials, prendi in mano il tuo smartphone e mentre sei alla ricerca di una auto in sharing, stai ordinando il tuo piatto bio preferito e hai archiviato tutti gli scatti del tuo ultimo trip, vai sul web e inizia a cercare la tua casa dei sogni! Ricordati, però, affidati ad un professionista del settore perchè l’acquisto di casa è una cosa importante!
La casa dei tuoi sogni è dietro l’angolo.